Classi energetiche elettrodomestici: cosa sapere

L’energia elettrica rappresenta una voce di spesa rilevante per le famiglie, soprattutto alla fine del mese. L’utilizzo crescente di dispositivi tecnologici ed elettrodomestici in casa incide in modo significativo sul consumo di energia. Sebbene molti fornitori propongano ormai tariffe agevolate legate a fasce orarie specifiche, gestirle al meglio per ottenere un risparmio ottimale non è sempre semplice.

Grazie ai progressi tecnologici, oggi è possibile monitorare con maggiore precisione i consumi dei singoli apparecchi, sia grazie all’automazione sia grazie a una migliore efficienza energetica. Negli ultimi anni, la classificazione delle classi energetiche ha fornito strumenti utili per valutare il consumo degli elettrodomestici, ma dal 2021 questo sistema è stato aggiornato.

Forse non tutti sanno che le classi energetiche degli elettrodomestici non si basano più sulla tradizionale scala con simboli come A+, A++, A+++, ma sono state sostituite da una denominazione più chiara e dettagliata.

Cosa sono le classi energetiche?

Prima di approfondire le differenze tra la vecchia e la nuova classificazione, è utile comprendere cosa si intenda per “classe energetica”. Si tratta di un sistema che suddivide gli apparecchi in base al loro consumo energetico, come stabilito da normative dell’Unione Europea. Dal 1992, infatti, è obbligatorio per ogni elettrodomestico indicare la propria etichetta di efficienza energetica, facilitando il confronto tra diversi prodotti.

È evidente che non tutti i dispositivi consumano energia allo stesso modo, anche se possono sembrare simili per dimensioni o prestazioni. Le classi energetiche vengono calcolate in termini di consumo annuale in kWh, con la vecchia nomenclatura che indicava A+++ per i consumi più bassi e G per quelli più alti. Dal 2021, però, le etichette sono state semplificate: la classe A rappresenta ora i consumi più ridotti, mentre la classe G quelli più elevati.

Quali sono i cambiamenti rispetto alle vecchie etichette?

A partire dal 1° marzo 2021, le etichette energetiche europee sono state aggiornate per elettrodomestici come frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, TV e sorgenti luminose. Dal 1° settembre dello stesso anno, il cambiamento ha interessato anche condizionatori, aspirapolvere e asciugatrici. Nel caso degli aspirapolvere, le nuove etichette sono entrate ufficialmente in vigore nel 2022.

Dal punto di vista grafico, le nuove etichette includono un QR-Code nella parte superiore, che permette di accedere rapidamente alle specifiche tecniche del prodotto. Inoltre, la disposizione delle informazioni è stata ripensata per rendere più immediata la comprensione dei consumi e delle prestazioni. Ora è possibile confrontare le classi energetiche con uno sguardo, scegliendo il modello più adatto alle proprie necessità.

Perché è stata aggiornata l’etichetta?

Il principale obiettivo della modifica è stato quello di semplificare le informazioni fornite, eliminando le vecchie classificazioni con A+++, A++ e A+ e adottando una scala più chiara che va dalla A alla G. Questo cambiamento si applica a tutti i dispositivi elettronici distribuiti in Europa, facilitando l’acquisto di prodotti anche in altri Paesi senza rischio di confusione sulle classi di efficienza.

Nella vecchia etichetta, la classe energetica era indicata nella parte superiore, mentre i consumi annuali apparivano in basso. Con la nuova versione, la classe è riportata in evidenza nella parte alta, mentre i consumi in kWh a pieno utilizzo sono posizionati al centro, rendendo più facile il confronto tra dispositivi. Inoltre, è stata eliminata la confusione legata alle sottoclassificazioni di tipo A. Per esempio, un elettrodomestico A+++ consumava fino al 40% in meno rispetto a uno A+, ma molti utenti non comprendevano appieno tale differenza.

Come leggere le nuove etichette?

Le novità introdotte non si limitano alla grafica e all’inclusione del QR-Code. A seconda del tipo di elettrodomestico, sono state aggiunte informazioni specifiche:

  • Frigoriferi e congelatori: è stata introdotta la valutazione della capacità e del numero di comparti di conservazione.
  • Lavatrici: il consumo energetico è ora calcolato su cicli Eco (40-60°C) e tiene conto di combinazioni reali di lavaggio.
  • Lavasciuga: i consumi energetici vengono indicati per 100 cicli di lavaggio, ma non è più riportata l’efficienza di asciugatura.
  • Televisori: il consumo è espresso in base a 1000 ore di utilizzo in modalità SDR o HDR, specificando la tecnologia (OLED, LED, LCD) e le dimensioni dello schermo.

Come ridurre i consumi energetici?

È possibile contenere i costi in bolletta senza rinunciare al comfort quotidiano seguendo alcune semplici strategie:

  • Lavatrici e lavastoviglie: utilizzarle a pieno carico riduce sensibilmente sia il consumo di acqua che quello di energia.
  • Illuminazione: sostituire le lampadine tradizionali con quelle a LED permette di risparmiare oltre il 75% di energia.

Altre buone pratiche includono limitare l’apertura di forno e frigorifero durante l’uso, scollegare i dispositivi elettronici inutilizzati e sostituire gli impianti obsoleti con sistemi più efficienti.

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