Il tema della cannabis è oggetto di molta confusione, con molti che non conoscono la sua reale origine e le potenzialità che può offrire. Negli ultimi anni, l’uso terapeutico della cannabis ha guadagnato rilevanza, e l’espansione in vari ambiti della medicina dimostra quanto possa essere vantaggiosa per chi soffre di determinate patologie o allergie. In questo articolo esploreremo le malattie e le aree terapeutiche dove la cannabis può essere utile nel trattamento della salute.
Cos’è la Cannabis?
Prima di esplorare come la cannabis possa essere utilizzata per trattare specifiche malattie, è importante definirla. La cannabis, nota anche come canapa, è una pianta che proviene dall’Asia centrale. Attraverso l’essiccazione dei suoi fiori, si ottiene la marijuana, una sostanza composta da molecole che interagiscono con il sistema nervoso centrale e periferico. Molti utilizzano la cannabis light per alleviare lo stress o per trattare patologie particolari.
Le due principali molecole utilizzate a scopo medico sono il CBD (cannabidiolo) e il THC (Delta-9-Tetraidrocannabinolo).
Entrambi, THC e CBD, sono considerati prodotti terapeutici leggeri che, a seconda delle dosi e della concentrazione, possono essere indicati per trattare varie patologie.
Le Molecole THC e CBD
Dal punto di vista scientifico, le molecole di THC e CBD sono fondamentali. Il THC è la molecola responsabile degli effetti farmacologici principali, mentre il CBD ha la funzione di attenuare gli effetti collaterali del THC.
Questa combinazione evidenzia l’importanza di un dosaggio controllato per ottenere i risultati terapeutici desiderati. Sebbene siano le principali molecole della cannabis, la pianta contiene altre sostanze che favoriscono una sinergia tra il CBD e il THC con i recettori nel corpo.
Cannabis come Trattamento Terapeutico
Le composizioni molecolari della cannabis, nonché le diverse concentrazioni, possono essere utilizzate per trattare diverse patologie. Ecco alcuni dei principali ambiti medici in cui la cannabis trova applicazione: neurologia, oncologia, disturbi gastrointestinali, psichiatrici, reumatologici e ginecologici.
Neurologiche
Le patologie legate al sistema nervoso possono beneficiare dei trattamenti a base di cannabis, che aiutano a rallentare la progressione della malattia e migliorare le funzioni cognitive, motorie e di coordinazione. La cannabis contribuisce anche a ridurre l’infiammazione e a lenire il dolore, offrendo sollievo durante le attività quotidiane.
Oncologiche
La cannabis trova anche applicazione nel trattamento di malattie oncologiche, principalmente per alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia. L’uso della cannabis aiuta a contrastare nausea, vomito e dolore, migliorando la qualità della vita dei pazienti sottoposti a trattamenti intensivi come la radioterapia.
Gastrointestinali
La cannabis terapeutica può intervenire sul cosiddetto “secondo cervello”, l’intestino. Le molecole di CBD e THC sono utili per le persone con infiammazioni intestinali o disturbi del transito intestinale, migliorando anche il benessere psichico. Tuttavia, è fondamentale che l’assunzione sia combinata con una dieta e una terapia appropriate.
Disturbi Psichici
La cannabis è utilizzata anche per trattare vari disturbi psichici, con un approccio terapeutico personalizzato. In questi casi, la collaborazione tra psicoterapeuti, nutrizionisti e counselor è fondamentale per un trattamento che non acceleri il deterioramento psicologico del paziente.
Reumatologiche
Chi soffre di dolori articolari sa quanto possa essere debilitante, soprattutto nei periodi freddi. La cannabis ha un potente effetto antinfiammatorio, utile per trattare dolori cronici senza i tipici effetti collaterali dei farmaci convenzionali. In questo caso, la cannabis aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione, offrendo sollievo immediato.
Ginecologiche
La cannabis può anche essere utile per trattare patologie ginecologiche, alleviando dolori pelvici e spasmi muscolari. Agisce come rilassante muscolare e come antidepressivo, migliorando anche l’umore delle pazienti durante episodi dolorosi.
Chi può prescrivere la Cannabis?
Data la crescente evidenza delle potenzialità terapeutiche della cannabis, ci si può chiedere chi abbia il diritto di prescriverla. La cannabis può essere prescritta da medici di base o specialisti, se la condizione del paziente lo richiede. Le prescrizioni possono avvenire tramite medici ospedalieri in vari reparti, come oncologia, neurologia, psichiatria, reumatologia, cure palliative e terapia del dolore.
La durata di una terapia a base di cannabis è generalmente di sei mesi, con possibilità di rinnovo in caso di necessità, previa conferma del medico curante.
Cannabis CBD-THC Rimborsabile
Un tema dibattuto riguarda la possibilità di ottenere il rimborso per i trattamenti a base di cannabis. Secondo il Decreto Ministeriale del 9 novembre 2015, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) copre il costo della cannabis per il trattamento di sei specifiche patologie. Queste malattie comprendono la sclerosi multipla, il dolore oncologico, la nausea e inappetenza, la cachessia, il glaucoma e la sindrome di Tourette. Per verificare i dettagli e le normative regionali, è importante consultare le linee guida locali.
Sclerosi Multipla
La cannabis terapeutica si è rivelata utile per gestire i sintomi della sclerosi multipla, in particolare per il controllo della rigidità muscolare e dell’incontinenza vescicale. Essa ha anche effetti positivi sul miglioramento del sonno e sulla riduzione del dolore cronico.
Dolore Oncologico
La cannabis è anche efficace nel trattamento del dolore oncologico, in particolare per il dolore neuropatico. Il CBD agisce come analgesico, mentre il THC è particolarmente utile per il trattamento del dolore acuto e cronico.
Vomito e Inappetenza
La cannabis è utilizzata per combattere nausea e vomito, in particolare nei pazienti sottoposti a chemioterapia. La combinazione di THC e CBD è particolarmente efficace per ridurre questi sintomi debilitanti.
Cachessia
La cannabis stimola l’appetito, una funzione utile per i pazienti che soffrono di cachessia, una condizione caratterizzata dalla perdita di peso e dalla riduzione dell’appetito. Le molecole CBD e THC interagiscono con i recettori nel sistema endocannabinoide per migliorare l’assimilazione del cibo.
Glaucoma
Il glaucoma, che causa un aumento della pressione intraoculare, può essere trattato con cannabis. Le molecole di cannabis abbassano la pressione oculare e offrono anche protezione neuroprotettiva per la retina. È importante seguire un dosaggio controllato per evitare effetti collaterali.
Sindrome di Tourette
I pazienti con la sindrome di Tourette possono beneficiare dell’uso di cannabis, che aiuta a ridurre la frequenza dei tic e dei movimenti involontari. L’assunzione orale consente di ottenere sollievo rapido dai disturbi motori.
Conclusioni
L’uso della cannabis a scopo terapeutico è sempre più riconosciuto, anche grazie a nuovi decreti ministeriali. Oltre a trattare malattie gravi come la sclerosi multipla, il dolore oncologico, la cachessia, il glaucoma e la sindrome di Tourette, la cannabis può essere un valido aiuto per rilassare muscoli e alleviare lo stress nei periodi difficili.