A volte, la gestione condominiale è affidata a un amministratore che non soddisfa le aspettative, generando frequenti insoddisfazioni. Quando il responsabile della gestione diventa un ostacolo, è lecito chiedersi se sia giunto il momento di sostituirlo. Tuttavia, non tutti sanno quali procedure seguire per cambiare amministratore in modo efficace. Ecco una panoramica dei passaggi da seguire per portare a termine questa operazione nel rispetto delle normative.
Il ruolo dell’amministratore di condominio
Prima di capire come sostituire un amministratore, è utile comprendere chi è e quali sono le sue responsabilità.
L’amministratore di condominio è la figura incaricata di gestire i beni e i servizi comuni. Viene nominato tramite una votazione condominiale, basata sui millesimi, e il suo mandato ha una durata generalmente annuale, salvo rinnovi o revoche.
Tra i compiti principali di un amministratore ci sono:
- Conservare la documentazione condominiale.
- Gestire il bilancio e le spese comuni.
- Fare da tramite tra i condomini e la burocrazia.
In base all’articolo 1136 del Codice Civile, l’assemblea condominiale ha il diritto di revocare l’incarico qualora l’amministratore non adempia ai suoi compiti in modo adeguato.
Passaggi per cambiare amministratore di condominio
1. Confrontarsi con i condomini
La prima cosa da fare è discutere con gli altri condomini sull’operato dell’amministratore. Durante il confronto, ognuno può esporre i propri punti di vista, sia positivi che negativi. Solo dopo aver ascoltato tutte le opinioni, si potrà decidere se agire per una sostituzione o concedere un’altra opportunità.
2. Ricercare alternative valide
Prima di procedere, è essenziale trovare un possibile sostituto. Esplora gli studi di amministrazione presenti nella zona, confronta i costi e i servizi offerti, e raccogli preventivi dettagliati. Discuti poi con i condomini per individuare la soluzione che meglio soddisfa le esigenze del condominio.
3. Convocare un’assemblea straordinaria
Non tutti sanno che è possibile organizzare un’assemblea straordinaria senza il coinvolgimento diretto dell’amministratore. Ai sensi dell’articolo 66 del Codice Civile, almeno due condomini, rappresentanti un sesto del valore dell’edificio, possono richiederla.
Per organizzare l’assemblea:
- Definisci la data della prima e seconda convocazione.
- Specifica il luogo dell’incontro.
- Redigi un ordine del giorno.
- Fai firmare la richiesta da almeno due condomini.
- Invia la convocazione a tutti i residenti.
4. Procedura entro dieci giorni
L’attuale amministratore, una volta ricevuta la richiesta di convocazione, è obbligato a fissare l’assemblea entro dieci giorni. Durante questa fase, potrebbero verificarsi due scenari:
- Presenza dell’amministratore: si procede con la votazione per la revoca e la scelta del nuovo amministratore.
- Assenza dell’amministratore: i presenti devono nominare un segretario che verbalizzi i passaggi chiave e procedere comunque alla revoca e alla nomina del sostituto.
5. Nominare un nuovo amministratore
Dopo la scelta del nuovo amministratore, è necessario comunicare ufficialmente il cambio a tutti i condomini, compresi quelli assenti. Inoltre, il nuovo amministratore deve occuparsi del passaggio di consegne, che include la firma dei documenti e la gestione dei conti correnti condominiali.
Conclusioni
Cambiare l’amministratore di condominio è un diritto dei condomini e, seguendo i passaggi descritti, è un’operazione assolutamente fattibile. L’importante è agire in modo organizzato, coinvolgendo gli altri condomini e rispettando le norme previste dalla legge. Con una buona pianificazione, è possibile ottenere una gestione condominiale più efficiente e soddisfacente.