Scegliere gli pneumatici giusti per la propria auto è una decisione di grande importanza, poiché da essa dipendono la nostra sicurezza, la qualità dell’esperienza di guida e le prestazioni complessive del veicolo. Tuttavia, non è sufficiente selezionare il modello più adatto; è altrettanto cruciale comprendere quando sia giunto il momento di sostituire le gomme. Questa necessità diventa ancora più pressante se gli pneumatici montati iniziano ad avere qualche anno, ovvero presentano un DOT (Data di Produzione) non particolarmente recente. Cerchiamo, quindi, di approfondire cosa sia esattamente questo DOT, come avvenga il processo di invecchiamento degli pneumatici, quali rischi si corrano utilizzando gomme datate e quali accorgimenti possiamo adottare per preservarle e farle durare più a lungo.
Cos’è il DOT e come scoprire l’età dei tuoi pneumatici
Il DOT, acronimo di Department of Transportation, è una sigla impressa su ciascun pneumatico. Si tratta di un codice standardizzato, valido anche in Italia, che attesta la conformità della gomma a specifici standard di sicurezza. Per noi automobilisti, l’informazione forse più utile contenuta nel DOT è la data di produzione. Conoscere questa data è fondamentale per avere un’idea precisa dell’età effettiva del pneumatico e, di conseguenza, del suo possibile stato di usura dovuto al trascorrere del tempo.
Per interpretare il codice DOT e scoprire l’età della gomma, dobbiamo concentrarci sugli ultimi quattro numeri della stringa di lettere e numeri che lo compone. Queste cifre indicano la settimana e l’anno di fabbricazione. Ad esempio, un codice che termina con “2318” segnala che lo pneumatico è stato prodotto durante la ventitreesima settimana dell’anno 2018. Si tratta di un sistema semplice e universale che ci consente di “leggere” l’età di qualsiasi pneumatico con una rapida occhiata.
Perché è così importante conoscere la data di produzione?
Sapere quando uno pneumatico è stato fabbricato è cruciale perché, anche se non fosse mai stato utilizzato e fosse stato conservato in condizioni perfette, il materiale di cui è composto, la gomma, invecchia inevitabilmente con il passare del tempo. Questo processo comporta una perdita di elasticità e una riduzione della resistenza, specialmente se il pneumatico è esposto a sbalzi di temperatura o ad altri agenti esterni. Di conseguenza, uno pneumatico con un DOT “vecchio” potrebbe non garantire gli stessi standard di sicurezza e le medesime prestazioni di uno fabbricato di recente, anche qualora il battistrada apparisse ancora in buono stato. Per questa ragione, è sempre una buona abitudine controllare il DOT prima di acquistare pneumatici nuovi, così da essere sicuri di non montare gomme già “anziane” o prossime al loro limite di età consigliato.
Cosa fa invecchiare i nostri pneumatici?
L’invecchiamento delle gomme non è determinato unicamente dal calendario. Diversi fattori possono, infatti, accelerare questo processo, influenzando negativamente la loro durata e il loro comportamento su strada. Tra questi, gli agenti atmosferici giocano un ruolo primario: l’esposizione continua al sole, e in particolare ai raggi UV, alla pioggia e ai forti sbalzi di temperatura, accelera il deterioramento. I raggi UV, ad esempio, possono seccare la gomma, facendole perdere elasticità e favorendo la comparsa di crepe, mentre il freddo intenso può renderla più fragile. Anche lo stile e le condizioni di guida sono determinanti: un utilizzo intensivo, specialmente su strade dissestate o con carichi pesanti, mette a dura prova i pneumatici, usurandoli più rapidamente.
Altrettanto importante è la manutenzione, o la sua assenza: una pressione di gonfiaggio errata, sia troppo alta che troppo bassa, è nemica dell’integrità della gomma. Una pressione insufficiente, ad esempio, causa un surriscaldamento anomalo che può portare a cedimenti. Pure le modalità di conservazione, nel caso si smontino le gomme per il cambio stagionale, sono importanti: ambienti umidi, l’esposizione a sostanze chimiche o a fonti di calore possono accelerarne il degrado. L’ideale sarebbe conservarle in un luogo fresco, asciutto, ben ventilato e lontano da agenti aggressivi. Infine, il chilometraggio incide naturalmente sull’usura del battistrada; tuttavia, è bene ricordare che anche pneumatici con pochi chilometri all’attivo possono invecchiare semplicemente a causa del tempo trascorso dalla loro produzione.
Vita utile degli pneumatici: quando e perché cambiarli?
Una domanda frequente riguarda la durata effettiva delle gomme. Non esiste una risposta univoca, poiché questa dipende da molteplici fattori, come il tipo di pneumatico, lo stile di guida e la cura che ne abbiamo. Possiamo però fornire delle indicazioni generali. In media, un treno di pneumatici può percorrere dai 40.000 ai 50.000 chilometri. Alcuni modelli di alta qualità, se trattati con la dovuta attenzione, possono anche superare i 60.000 chilometri, mentre altri potrebbero necessitare di una sostituzione anticipata. È fondamentale ricordare che non sono solo i chilometri a determinare la necessità del cambio, ma anche l’età e le modalità di conservazione.
Oltre al chilometraggio, esistono segnali chiari che ci indicano quando è il momento di procedere con la sostituzione. L’usura del battistrada è uno dei più evidenti: in Italia, la legge impone uno spessore minimo del battistrada di 1,6 mm. Scendere sotto questa soglia non solo è illegale, ma soprattutto compromette gravemente la sicurezza. Anche la presenza di danni visibili, come crepe sui fianchi o sulla superficie del battistrada, rigonfiamenti o tagli, sono importanti campanelli d’allarme che non vanno ignorati. Inoltre, sensazioni di guida anomale, quali vibrazioni insolite al volante o rumori strani provenienti dalle ruote, possono indicare un problema ai pneumatici. Infine, un fattore determinante è l’età: anche se il battistrada sembra ancora in buone condizioni, pneumatici con più di 10 anni dalla data di produzione dovrebbero essere sostituiti per precauzione, in quanto le loro caratteristiche strutturali potrebbero essere compromesse.
Rischi e sicurezza: perché guidare con pneumatici vecchi è pericoloso
Mettersi al volante con pneumatici vecchi o, per così dire, “scaduti” rappresenta un rischio serio per la nostra incolumità e per quella degli altri utenti della strada. Uno dei principali pericoli è la riduzione dell’aderenza: con il tempo, la gomma perde la sua elasticità e, di conseguenza, la sua capacità di “aggrapparsi” saldamente all’asfalto diminuisce. Questo scenario aumenta significativamente il rischio di slittamento, specialmente su superfici bagnate o scivolose, rendendo più difficile il controllo del veicolo in caso di manovre impreviste o frenate d’emergenza. Inoltre, le gomme datate sono intrinsecamente più fragili e quindi più esposte a cedimenti strutturali improvvisi, come lo scoppio o uno sgonfiamento rapido. Questi eventi sono estremamente pericolosi, soprattutto se si verificano ad alta velocità. Infine, pneumatici consumati o invecchiati faticano a garantire una frenata efficace, il che si traduce in spazi di frenata più lunghi. L’auto impiegherà una distanza maggiore per arrestarsi, aumentando il rischio di tamponamenti o altri tipi di incidenti.
Manutenzione e conservazione: come allungare la vita delle nostre gomme
Prendersi cura adeguatamente delle proprie gomme non solo contribuisce ad allungare la loro vita utile e a migliorare la sicurezza stradale, ma può anche tradursi in un risparmio economico nel tempo. Bastano poche, ma importanti, attenzioni. È fondamentale mantenere la pressione corretta, poiché una pressione troppo bassa o troppo alta causa un’usura irregolare del battistrada e può portare a un aumento dei consumi di carburante. È consigliabile controllarla almeno una volta al mese e sempre prima di affrontare un lungo viaggio, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal costruttore del veicolo.
Un’altra pratica utile è la rotazione periodica degli pneumatici, che consiste nell’invertire gli pneumatici anteriori con i posteriori, e viceversa, seguendo gli schemi consigliati dal costruttore o dal gommista, ogni 10.000-15.000 km. Questo accorgimento aiuta a distribuire l’usura in modo più uniforme su tutte e quattro le gomme, prolungandone la durata complessiva. È altresì importante fare attenzione al carico del veicolo, evitando di sovraccaricare l’auto oltre il limite indicato sul libretto di circolazione. Un peso eccessivo affatica le gomme, accelerandone l’usura e aumentando il rischio di problemi strutturali. Infine, se si dispone di un treno di gomme da conservare, ad esempio, durante il cambio stagionale tra estive e invernali, è cruciale farlo nel modo corretto: il luogo ideale è fresco, asciutto, al riparo dalla luce diretta del sole e lontano da fonti di calore o da sostanze chimiche aggressive.
Scegliere e sostituire gli pneumatici: una guida consapevole
La scelta dello pneumatico giusto rappresenta un passo fondamentale per viaggiare sicuri e per godere appieno della propria auto. Per non commettere errori, è utile tenere a mente alcuni consigli. Come abbiamo già approfondito, un occhio attento al DOT è il nostro primo alleato per comprendere la “freschezza” di uno pneumatico; è sempre preferibile cercare di acquistare gomme con una data di produzione il più recente possibile. Inoltre, è cruciale utilizzare pneumatici della misura corretta, ovvero quella specificata sul libretto di circolazione del veicolo o riportata sul fianco delle gomme attualmente montate. L’utilizzo di misure sbagliate può, infatti, compromettere seriamente la stabilità, la maneggevolezza e la sicurezza generale del veicolo. Prestando la dovuta attenzione a questi aspetti, possiamo viaggiare più sereni, con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per garantire la nostra sicurezza e quella di chi ci circonda.